Intervista a Giuseppe Tripoli, segretario generale di Unioncamere

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Di Barbara Fondelli - Ufficio Comunicazione e Relazioni esterne CCIAA Maremma e Tirreno

Ospite lo scorso 18 luglio alla 17esima Giornata dell’economia Giuseppe Tripoli, Segretario Generale dell’Unioncamere nazionale, ha colto l’occasione per riflettere con noi sulle tematiche di sviluppo del nostro territorio e del sistema camerale.

Segretario, qual è lo spazio che rivestiranno le Camere di Commercio nei prossimi anni?
"A mio avviso, se lavoriamo bene, il ruolo delle Camere di Commercio sarà molto rilevante perché, in questo ripensamento complessivo dell’economia e del ruolo delle istituzioni, una struttura intermedia tra mercato e stato, tra imprese e istituzioni e politica, unica nel suo genere, come lo sono le Camere di commercio, può svolgere un ruolo fondamentale.

In che modo le Camere di Commercio possono svolgere questo ruolo?
“Ad esempio mettendo a disposizione delle imprese i supporti per affrontare le sfide che esse vivono, in particolare quella dei mercati più ampi e delle professionalità di cui devono dotarsi, nel costruire le competenze dei giovani per far crescere il lavoro di qualità, nel digitale, la robotica, l’industria 4. 0. Queste ultime sono le tre grandi sfide che le imprese stanno vivendo.
L’altro ruolo fondamentale, generato proprio dalla loro natura di corpo intermedio tra realtà profondamente diverse, e in grado sia di dialogare sia con la pubblica amministrazione che con l’impresa, sarà aiutare le imprese ad avere un approccio più facile, più semplice al mondo della burocrazia delle pubbliche amministrazioni e delle istituzioni.”

Un futuro quindi nel quale l’ente Camera di commercio trova un posto privilegiato, da facilitatore dei cambiamenti al centro dello sviluppo, a patto che gli enti sappiano spingere sull’acceleratore dell’innovazione, e siano sempre più abituati a dialogare con le nuove tecnologie e i pionieri del cambiamento.

Ma come ha inciso la recente riforma sulla realtà delle Camere e sulla loro capacità di rispondere alle esigenze dei territori?
“La riforma ha previsto che le Camere completino una riorganizzazione su 60 poli che corrispondono ad altrettante nuove geografie economiche. Si tratta in fondo di una riforma coerente anche con la trasformazione dei mercati: non dobbiamo dimenticare infatti che la dimensione globale ha cambiato anche la dimensione territoriale e non avrebbe avuto senso continuare a ragionare in una rigida ottica di confini provinciali.”

Ma i cavalli di battaglia quali saranno? Quali le azioni messe in campo nella pratica dalle Camere di Commercio, drasticamente trasformate dopo gli ultimi anni? Cosa devono aspettarsi le imprese?
"All’interno di questa riorganizzazione camerale le linee guida di lavoro sono quelle che mirano a rendere più professionali i servizi comuni, come quello dell’informazione economica, essenziale per orientare l’azione imprenditoriale.  Il nuovo centro studi di Infocamere è stato di recente ristrutturato e si baserà non solo sui tradizionali osservatori periodici ma anche sulla rilevazione dei big data, attestandosi di fatto all’avanguardia dell’analisi tecnologica ed economica. Un’altra linea di lavoro importante è tutta la strutturazione dei punti di supporto alle imprese sui poli PID per l’innovazione e trasformazioni digitali.”

Dei PID (Punto Impresa Digitale) abbiamo fatto la conoscenza già in quest’anno anche a Grosseto e Livorno dove hanno svolto un’intensa attività di formazione gratuita e con l’emissione dei contributi (voucher) digitali: iniziative destinate ad avere impatto sulla struttura economica e che saranno portate avanti, mirando a sensibilizzare le imprese verso la cultura del digitale, per seguire la bussola del cambiamento anziché subirlo passivamente.

Grandi novità però sono in arrivo in un settore nel quale tradizionalmente le Camere di Commercio erano leader e che la riforma aveva fortemente limitato: l’internazionalizzazione.

“Un altro punto è la riorganizzazione dei servizi per l’estero, attraverso la costituzione di un nuovo soggetto, Promos Italia, una società che mette insieme le diverse aziende speciali delle Camere di Commercio e le nuove strutture che già ora operano sull’internazionalizzazione.”

Promos Italia è nata nel 2019 e supporta il processo di internazionalizzazione delle piccole e medie imprese italiane e favorisce il successo del Made in Italy nel mondo.

Un’attenzione particolare poi è rivolta agli strumenti finanziari e di aiuto alle crisi d’impresa messi in campo dal sistema nazionale delle Camere di Commercio.

“All’orizzonte c’è un nuovo progetto che riguarda i servizi finanziari delle Camere, che devono essere ripensati più profondamente – ha spiegato Giuseppe Tripoli -  prima il sostegno si realizzava attraverso i confidi, mentre adesso stiamo sviluppando una piattaforma di landing per le piccole e medie imprese. Ultima linea di lavoro, che la legge ci ha di recente affidato, è quella per la composizione delle crisi economiche, con i cosiddetti “OCRI” di supporto alle aziende più in difficoltà.”